La grandezza di questo paese non è più nelle piazze, non è nelle chiese Non è Roma di marmi, fontane e potere Né Milano tradita da chi se la beve. Non è Genova o Taranto, signore del mare. Non è Napoli e questo è persino più grave. Non è più divertente tirare a campare soprattutto non è originale.
La fortuna di questo paese non è più degli artisti non è delle imprese Non c’è nei discorsi di chi vado a votare se grandezza ce n’è non si riesce a vedere così hai voglia a cercarla tra i mille canali sia su quelli analogici che sui digitali ma non serve aumentare la definizione per vedere più grande un coglione.
Erica Mou, la più dolce, la più vera e la più bella pagina di questo festival 2012. Classe 1990, 21 anni, talento e bellezza da vendere, Erica è pura come una giovane ma sicura sul palco come una grande cantautrice. Un mese fà l’ho sfiorata (concerto annullato) e oggi la ritrovo splendida più che mai tra i fiori di Sanremo con la sua inseparabile chitarra a cantare un pezzo straordinario. Nella vasca da bagno del tempo è un modo di guardarsi dentro senza paura e di sorridere al futuro, con attenzione quanto basta per restare genuini. “Lascio mettere agli altri, gli orecchini pesanti”… Buona Musica
A mollo nella vasca da bagno del tempo non uscirò prima di avere i piedi a pieghe A mollo nella vasca da bagno del tempo Non uscirò prima di avere le dita a grinze ma
Ho vissuto poco finora E dicono che il meglio verrà da ora in poi Ma ho già sbagliato tanto finora Ed ho imparato tanto ma sbaglio ancora e poi
Voglio diventare vecchia coi ricordi tutti intatti E senza i lobi a penzoloni ad insegnarmi che non è poi sempre bello ostentare le ricchezze che hai
Lascio mettere agli altri gli orecchini pesanti
E dicono che il meglio verrà da ora in poi E dicono che il meglio verrà da ora in poi
Voglio diventare vecchia coi ricordi tutti intatti E con le rughe tatuate a ricordarmi quanto è stato bello ridere con gli occhi e con le labbra schiva chi si conforta con espressioni di gomma
Voglio diventare vecchia coi ricordi tutti intatti e con le rughe tatuate a ricordarmi quanto è stato bello ridere con gli occhi e con le labbra schiva chi si conforta con espressioni di gomma
Voglio diventare vecchia, senza fretta Voglio diventare vecchia, senza fretta Voglio diventare vecchia, senza fretta e insieme a te.
La vita è un carillon a luci verdi, che suona la ricerca di qualcosa di rigorosamente ignoto e irragiungibile… una notte in cui lo spazio và da sè, nel contemplare pensieri, scelte e paure. “A vampire or a victim, it depends on who’s around”. E nonostante tutto cuori e menti si fondono, e nonostante tutto la bellezza di un gesto può scovare la strada da percorrere, e nonostante tutto una notte può essere il senso dell’ intero viaggio. “Faraway, so close”. L’eterno rincorrersi e l’eterno completarsi, tra demoni e spirito, “Stay and the night would be enough”. E nel silenzio delle stelle, un rumore assordante, come un angelo caduto sulla terra… “Just the bang and the clatter, As an angel runs to ground”. Buona Musica…
Green light, Seven Eleven You stop in for a pack of cigarettes You don’t smoke, don’t even want to Hey now, check your change Dressed up like a car crash Your wheels are turning but you’re upside down You say when he hits you, you don’t mind Because when he hurts you, you feel alive Hey babe, is that what it is
Red lights, gray morning You stumble out of a hole in the ground A vampire or a victim It depend’s on who’s around You used to stay in to watch the adverts You could lip synch to the talk shows
And if you look, you look through me And when you talk, you talk at me And when I touch you, you don’t feel a thing
If I could stay… Then the night would give you up Stay…and the day would keep its trust Stay…and the night would be enough
…
Three o’clock in the morning It’s quiet and there’s no one around Just the bang and the clatter As an angel runs to ground
Daniele Silvestri è riuscito a lasciarmi senza fiato… Le parole sarebbero troppe, quindi scelgo la bellezza di un silenzio nel godere di questo brano.
“Le navi” (“s.c.o.t.c.h.”, 2011). Buona Musica…
Che salpino le navi, si levino le ancore e si gonfino le vele, verranno giorni limpidi e dobbiamo approfittare di questi venti gelidi del Greco e del Maestrale, lasciamo che ci spingano al di là di questo mare, non c’è più niente per cui piangere o tornare.
Si perdano i rumori e presto si allontanino i ricordi e questi odori, verranno giorni vergini e comunque giorni nuovi, ci inventeremo regole, ci sceglieremo i nomi e certo ci ritroveremo a fare vecchi errori, ma solo per scoprire di essere migliori.
Mentre tu, intanto nel tempo che resta, sei qui accanto e già molto diversa e bellissima, sei bellissima.
Peter Cincotti è frutto di New York, città dalle mille anime e dalle mille storie. Peter frequenta una scuola nel Bronx prima e il Columbia College poi, ma la sua vera formazione è quella nata tra i tasti bianchi e neri nei jazz club Newyorkesi… A 17 anni riceve un premio per una sua interpretazione di “A night in Tunisia” e a 19 anni raggiunge il primo posto sulla “Billboard traditional Jazz chart”. Il primo album “On the Moon” arriva nel 2004, da cui è tratta la celebre interpretazione di “St. Luis Blues” (http://tiny.cc/wec9s). Dopo 3 anni Cincotti pubblica il suo primo album di pezzi inediti, intitolato “East of Angel Town” (2007) ed è subito successo mondiale. Questo ragazzo è un giovanissimo artista le cui potenzialità sono infinite, grande classe, personalità ben definita e tanto cuore.
Goodbye Philadelphia è un pezzo di grande spessore, dal respiro lungo e dal significato profondo: difficile pensare che sia stato scritto e composto da un 23enne. Amore grande e invalicabile, sincero ma andato, vivo ma lontano… La consapevolezza del sentimento è quella tipica di chi ha vissuto intensamente la propria vita e sa raccontarla. Buona Musica…
Remember, philadelphia When the world was young and warm So in love and living for Everything new
But i know, philidelphia The winter wind will slowly take Your heart and soul until it makes Nothing of you
And i would lay your body down and rock your tears away But it’s much too late for now to be like yesterday And the time is running out and we still have to say Goodbye
Joe Barbieri è pura poesia… un cantautore vero, d’altri tempi, un compositore attento e un cantante dalla voce dolce e delicata. Scoperto da Pino Daniele, Joe Barbieri comincia la sua carriera nel ’93 pubblicando il suo primo disco “Gli amori della vita mia“. Il suo ultimo lavoro invece è molto recente, intitolato Maison Maravilha (2009), un album che consiglio a chi ama poesia e musica…
Leggera, nella scelta di un sorriso, nella bellezza di un silenzio… Leggera… Amo e sono legato a questo pezzo in maniera intensa. Leggera è parte dell’album In Parole Povere (2004), l’album attraverso il quale ho conosciuto Joe Barbieri. Onorato di presentare Joe a chi non dovesse conoscerlo, lascio spazio alla bellezza di queste parole. Buona Musica
Ho sempre lo stesso problema, il vizio di dire quello che penso il gusto di cercare quel che ha senso, per me.
E no, che non lo faccio apposta, non ho neppure abbastanza faccia tosta, per esser fino in fondo quel che voglio,no.
Ma il cerchio si chiude, giusto intorno alle tue gambe a quella tua faccia da grande, al tuo muso serio.
Leggera, è solo musica leggera,l’aria che respiro, leggera. Leggera, nella scelta di un sorriso, nella bellezza di un silenzio, leggera.
E vivo di poche parole,di poche pretese e di mille altre cose, fuori dal mondo, la testa fra le nuvole…
…Ma il cerchio si chiude, tutt’intorno a questa stanza, e sento già la tua mancanza… mentre sei qui.
Leggera, è solo musica leggera,l’aria che respiro… leggera. Leggera, nella scelta di un sorriso,nella bellezza di un silenzio…leggera.
Nuovo Album di grande successo per la Funky Band più cool del Pianeta. I Jamiroquai non smentiscono il loro spessore e dimostrano come sia possibile mantenere la propria identità rinnovandosi nel trascorrere del tempo. “Rock dust like star” è un album di grande qualità, lo consiglio vivamente…
Blue Skies è una classica ballata in stile Jamiroquai, dolce e intensa. Poche parole di grande significato: la storia di chi non vuole arrendersi nel lottare per ciò a cui si tiene, puntando al cielo…
Jay Kay oltre a scrivere testi e musiche bellissime, è pacifista ed ecologista. Mi piace ricordare di come egli sia figlio d’arte e di come le inusuali esperienze vissute nella sua adolescenza lo abbiano plasmato (è stato espulso da scuola, è scappato di casa, ha vissuto per strada, ha lavorato ovunque, piccoli furti etc). Grazie a quella cultura di strada oggi abbiamo l’onore di ammirarlo ballare sul palco in una maniera inconfondibile… Buona Musica
So these are the figurines
acting out all the scenes before my eyes
I thought I knew them all by name
But they started looking much the same
And it’s no surprise
But I don’t’wanna listen , Too much
How can I give up on all the days I know I’ve won
There’s nothing but rainbows
I believe in the shadows